L’Armata dei sonnambuli — reprise [and spoiler]

AdS franceseDa alcuni giorni, sul blog dei Wu Ming è stato attivato un thread in cui lettrici/lettori possono discutere delle loro impressioni, suggestioni, scoperte fatte leggendo L’armata dei sonnambuli. Sta uscendo di tutto, ovviamente, perché in quel testo c’è un mondo. La readership sta probabilmente persino trovando spunti che Wu Ming non ha messo ma che, in qualche modo, vi stanno dentro perché il lavoro collettivo si è generato entro il contesto semiotico di questi anni, e i quattro scrittori, tale contesto, nelle sue molteplici sfaccettature, lo vivono partecipatamente. Molti commenti si aggirano attorno al Quinto Atto, intitolato “Come va a finire”. Chi si aspettava un epilogo convenzionale, ovvero anche solo wuminghiano (tipo ‘Titoli di coda’) pare trovarsi un po’ a disagio, con questa ultima parte, che è strutturata come un elenco di com’è ‘andata a finire’ per ogni singolo personaggio o elemento del testo. Credo che parte della sorpresa provenga dal titolo, ‘Come va a finire’ sembra infatti alludere ad una cesura, ad una conclusione. Non così per Wu Ming, almeno in questo caso. Non c’è nessuna fine, e forse è così perché, come dice Marco Paolini nel suo spettacolo su I-Tigi, le storie non finiscono quando noi vorremmo che finissero. Quello che mi sembra di poter dire, è che tutto quello che i giapsters (il fandom di Wu Ming) stanno scovando, percependo, intuendo tra le righe de L’armata è probabilmente dovuto al fatto che questa ‘opera ultima’ rientra nel novero di quelle che Franco Moretti chiama Opere mondouna serie di capolavori che costringono i critici ad abbandonare le loro gabbie interpretative perché troppo anguste, e a cercare ipotesi non ancora consolidate.

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